DOTTORESSA ROSSELLA BERLOCO

CHIRURGO MAXILLO-FACCIALE

CHIRURGIA ORTOGNATICA


Il termine chirurgia ortognatica deriva dal greco (“orto-” corretto; “-gnatos” mascella). Pertanto, questa terminologia include quelle tecniche chirurgiche che i chirurghi maxillo-facciali adeguatamente formati eseguono per posizionare il mascellare e/o la mandibola nella posizione corretta per ottenere un miglioramento estetico del viso e una migliore funzione masticatoria.

Si tratta, quindi, di un intervento con una doppia intenzione: da un lato migliorare l’occlusione dei denti per poter “mordere meglio” (funzione), e dall’altro migliorare il profilo per avere una migliore armonia e bellezza del viso (estetica). Inoltre, è un ottimo strumento complementare all’ortodonzia, poiché è stato dimostrato che in molti casi è possibile terminare i trattamenti ortodontici prima se il paziente si sottopone a determinate procedure ortognatiche.

D’altra parte, alcuni benefici paralleli che si possono ottenere con questo intervento chirurgico sono, ad esempio, un miglioramento dell’apertura orale e del dolore associato all’articolazione temporo-mandibolare (ATM), un netto miglioramento del russare nei casi della cosiddetta “Sindrome da apnea ostruttiva del sonno ” ( sleep apnea), migliorando il passaggio dell’aria attraverso le vie aeree superiori.

Come tutto in medicina, è necessaria una diagnosi approfondita e una pianificazione millimetrica dell’intervento.

È necessario scattare foto del paziente, avere modelli in gesso dei mascellari, radiografie (laterali, panoramiche, intraorali …) e una TAC, che ci permetterà di eseguire non solo una simulazione 3D tramite particolari software ma anche di strutturare l’intervento caso per caso per ogni paziente, customizzando le dime di taglio osseo e le placche di spostamento dei mascellari.

La preparazione per l’intervento chirurgico è variabile da paziente a paziente. In generale, la prima fase consiste nell’ortodonzia (che chiamiamo “pre-chirurgica”) che si occupa di porre i denti nella posizione “ideale” che vogliamo ottenere. Una volta raggiunta, viene eseguita la mobilizzazione ossea (intervento in anestesia generale), e in alcuni casi è necessario un periodo di consolidamento prima di rimuovere definitivamente l’ortodonzia per effettuare i “ritocchi finali”.

Si tratta quindi di una procedura multidisciplinare, che utilizza tecniche e software si diagnostica e di pianificazione avanzate, per offrire un trattamento sicuro e prevedibile ai pazienti.